23 Ottobre 2023
Legge di bilancio 2024: oltre al danno anche la beffa?
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che lunedì 16 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della Legge di Bilancio 2024.
Secondo le indiscrezioni raccolte dai media (il testo non risulta ancora disponibile) Ape sociale e Opzione Donna verrebbero superate per confluire in un’unica misura che prevede che alcune categorie quali Caregiver Familiari, disoccupati, lavori gravosi e lavoratori disabili possano andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi, 35 per le donne. Ciò andrebbe a penalizzare in maniera importante le lavoratrici Caregiver Familiari, poiché la nuova possibilità di prepensionamento prevede 6 anni di contributi in più rispetto ad Ape sociale e almeno 3 anni in più nel caso di Opzione Donna.
Ricordiamo che l’APE Sociale prevede l’accesso al trattamento pensionistico per alcune categorie di persone, fra le quali anche i Caregiver Familiari da almeno 6 mesi, con 63 anni e almeno 30 anni di contributi. La misura, introdotta in via sperimentale, è stata prorogata nel 2023.
Per ciò che riguarda Opzione Donna, la Legge di Bilancio 2023 ha esteso la possibilità di prepensionamento con 60 anni di età (ridotta di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni) che abbiano maturato un’anzianità contributiva di 35 anni, ma solo se lavoratrici caregiver familiari, o lavoratrici attualmente disoccupate, o lavoratrici con una percentuale di invalidità di almeno il 74%.
Abbiamo raccolto la testimonianza di una Caregiver Familiare che può aiutare a comprendere meglio lo stato di ulteriore difficoltà che si verrebbe a creare nel caso in cui questa scellerata ipotesi venisse concretizzata: “Io sono arrabbiata e demoralizzata… Già con la Finanziaria 2023 mi hanno bloccata, ora di nuovo! A ottobre 2022 maturavo i requisiti per accedere a Opzione Donna (58 anni e più di 35 di contributi), quindi a novembre di quest’anno (considerato il così detto “anno di finestra” previsto dal mio contratto) sarei andata in pensione; vedo tutto slittare di un anno (sono Caregiver ma con una sola maternità, quindi potrei andare a novembre 2024); adesso ancora novità… Mia figlia, 28 anni, è disabile grave ed io sono rimasta vedova un anno e mezzo fa. Non ce la posso fare ad arrivare a 63 anni! Ho 36 anni di servizio ma è come se avessi lavorato il doppio! Quella del Caregiver Familiare è una realtà totalmente sconosciuta!”.
Inoltre, vogliamo segnalare un’altra grave ingiustizia. Si prevede l’esonero del versamento dei contributi previdenziali per le madri lavoratrici con due o più figli, che saranno a carico dello Stato: il Governo ritiene che “abbiano già offerto un importante contributo alla società”.
Ancora una volta ci si è dimenticati delle madri Caregiver Familiari lavoratrici e anche di tutte le madri Caregiver Familiari non lavoratrici che magari il lavoro lo hanno dovuto abbandonare proprio per prendersi cura dei figli con disabilità grave! Dobbiamo ribadire per l’ennesima volta che queste persone danno un contributo fondamentale alla società attraverso l’attività di accudimento che svolgono.
Esprimiamo una forte preoccupazione e chiediamo al Governo di riconfermare le misure dell’Ape sociale e di Opzione Donna per la categoria dei Caregiver Familiari, e di prevedere il versamento dei contributi previdenziali anche per le madri che accudiscono figli con disabilità.
Si sta perpetuando l’ennesima inaccettabile ingiustizia ai danni dei Caregiver Familiari, oltretutto in evidente contraddizione rispetto ai programmi e alle promesse elettorali, in particolare di Fratelli d’Italia e Lega, che affermavano la volontà di approvare una legge nazionale su questa categoria.
Della legge, appunto, ancora neanche l’ombra, mentre la legge di bilancio 2024 non solo non tiene nella giusta considerazione i Caregiver Familiari ma li penalizzerebbe in modo inaccettabile: oltre al danno anche la beffa?!?
Alessandro Chiarini
Presidente CONFAD