25 Novembre 2024

25 novembre: Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne (indetta dalle Nazioni Unite nel 1999).

La cronaca riporta quotidianamente fatti di violenza contro le donne che ci lasciano senza parole.

Si tratta di un fenomeno trasversale che colpisce le donne di tutte le età, estrazioni sociali, religioni, etnie in ogni parte del mondo.

Ancora più preoccupante è la violenza nei confronti delle donne con disabilità, vittime che vivono una doppia discriminazione che le rende esposte al rischio di ulteriori forme di sopraffazione, motivo per cui si parla spesso di discriminazione multipla o intersezionale.

Il concetto di discriminazione multipla cui sono sottoposte le donne con disabilità è stato specificamente riconosciuto nell’art. 6 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia nel 2009, che rappresenta il documento finale di decenni di lavoro con cui le Nazioni Unite indicano la strada da seguire per il raggiungimento di migliori condizioni di vita e la piena partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità.

Proprio con riferimento alle donne con disabilità, nel Preamboloalla Convenzione è richiamata l’attenzione sul fatto che queste, in particolare quelle non in grado di autodeterminarsi, corrono il rischio di essere dimenticate, maltrattate e sfruttate, con maggiori probabilità di divenire vittime di violenze edabusi sia all’interno che all’esterno dell’ambiente domestico. A taleriguardo, dall’art. 8 sancisce l’importanza dell’attività di informazione e consapevolezza, per combattere stereotipi e pregiudizi basati sul genere, che possono diventare pratiche dannose con una percentuale di rischio maggiore per le donne con disabilità.

Tale normativa si colloca tra le altre azioni di tutela di riferimento internazionale, che si integrano a vicenda: la Convenzione per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979 e ratificata dall’Italia con la Legge 132/1985)e la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (ratificata l’11.05.2011 e sottoscritta dall’Italia il 27.09.2012).

In Italia, il 23 novembre 2023 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 923/2023 denominato “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” con cui ha provveduto a una revisione generale delle precedenti norme.

A nostro parere ancora non si dedica la giusta attenzione alla tematica della violenza subita dalle donne con disabilità e alle loro specifiche esigenze di tutela e protezione.

Per questo Confad Aps ha preso parte al Tavolo del Gruppo di lavoro sulla questione della violenza contro le donne con disabilità, costituito nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in quanto membro permanente all’Osservatorio, che si è concluso lo scorso 9 luglio 2024.

Che cos’è l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità?

L’Osservatorio è un organismo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità,la cui attività è finalizzata alla introduzione di elementi innovativi e di intervento mirato ed efficace sulle diverse tematiche che riguardano la disabilità e le persone con disabilità, per garantire i diritti delle persone con disabilità in un’ottica di valorizzazione, non discriminazione e piena inclusione.

Ricordiamo che l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 (legge 3 marzo 2009 n. 18) con cui ha reso la Convenzione legge italiana a tutti gli effetti.

Entrando nel merito, questo Gruppo di lavoro si è originato da quanto emerso nella riunione dell’Osservatorio del 24 novembre 2023, svoltasi in occasione proprio della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, in cui erano presenti il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, che presiede l’Osservatorio, e il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.

Una volta istituito, i lavori del Gruppo sono iniziati il 26 marzo 2024.

Obiettivo del Gruppo di lavoro è stato quello di offrire contributi in merito al tema specifico della violenza contro le donne con disabilità per la definizione di linee guida su questa tematica, al fine di favorire politiche più mirate su questo tema.

Inoltre, l’esito del lavoro di questo Gruppo sarà messo a disposizione dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica, nell’ottica di avviare una sinergica collaborazione tra i due Osservatori.

Il lavoro sarà messo a disposizione anche del Ministero delle pari opportunità.

Il Gruppo di lavoro ha lavorato su 3 diversi ambiti: 

  1. accessibilità della comunicazione e dell’informazione da parte delle donne con disabilità;  
  2. standard minimi dei Centri antiviolenza (CAV) e delle Case rifugio;  
  3. linee guida sulla violenza di genere e formazione degli operatori.  

Al Gruppo di lavoro hanno partecipato:

Perché è importante far parte dell’Osservatorio?

E perché è importante per Confad Aps partecipare ai Tavoli di lavoro dell’Osservatorio?

Far parte dell’Osservatorio come membro permanente significa poter essere presente e intervenire nei tavoli tecnici e nei gruppi di lavoro, esattamente come questo sulla “Questione della violenza contro le donne con disabilità”, che poi determinano le linee guida adottate dai vari ministeri di interesse.

Confad Aps ha portato all’attenzione dei partecipanti la condizione delle donne con disabilità soprattutto grave e gravissima che subiscono violenza e le loro esigenze, strettamente legate alla loro condizione.

Inoltre, è stata l’occasione per porre l’accento sulla giusta definizione di Caregiver familiare, ancora purtroppo, anche in questi luoghi di ‘dialogo privilegiato’, vaga, nebulosa, fuorviante ed equivoca.

Si è rimarcata la definizione di Caregiver familiare con i termini più appropriati, secondo quanto la stessa legge prevede, che non ci stanchiamo di ripetere:

Ai sensi dell’articolo 1, comma 255 della Legge 27 dicembre 2017, n. 205, si definisce caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della Legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.

Nel documento finale tale definizione è stata recepita.

Per quanto non fosse questo il tema fondamentale di discussione, ci auguriamo di aver portato chiarezza anche in merito alla definizione di caregiver familiare a tutti i partecipanti al Tavolo.

Confad Aps è presente e attiva per dire in ogni modo e in ogni contesto possibile BASTA alla VIOLENZA CONTRO LE DONNE, a maggior ragione quelle più indifese CON DISABILITÀ!