25 Luglio 2024 – GRUPPO DI LAVORO SULLA QUESTIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE CON DISABILITA’

Il 9 luglio si è concluso il Tavolo del Gruppo di lavoro sulla questione della violenza contro le donne con disabilità, costituito nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

👉 Confad ha partecipato ai lavori di questo Gruppo poiché è entrata a far parte dell’Osservatorio come membro permanente 👈

Che cos’è l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità?

L’Osservatorio è un organismo consultivo e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità, la cui attività è finalizzata alla introduzione di elementi innovativi e di intervento mirato ed efficace sulle diverse tematiche che riguardano la disabilità e le persone con disabilità, per garantire i diritti delle persone con disabilità in un’ottica di valorizzazione, non discriminazione e piena inclusione.

Ricordiamo che l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 (legge 3 marzo 2009 n. 18) con cui ha reso la Convenzione legge italiana a tutti gli effetti.

Entrando più nel merito, questo Gruppo di lavoro si è originato da quanto emerso nella riunione dell’Osservatorio svoltasi il 24 novembre 2023, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, in cui erano presenti il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, che presiede l’Osservatorio, e il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.

Una volta istituito, i lavori del Gruppo sono iniziati il 26 marzo 2024 e si sono conclusi il 9 luglio 2024.

Obiettivo del Gruppo di lavoro è stato quello di offrire contributi in merito al tema specifico della violenza contro le donne con disabilità per la definizione di linee guida su questa tematica, al fine di favorire politiche più mirate su questo tema.

Inoltre, l’esito del lavoro di questo Gruppo sarà messo a disposizione dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica, nell’ottica di avviare una sinergica collaborazione tra i due Osservatori.

Il lavoro sarà messo a disposizione anche del Ministero delle pari opportunità.

Il Gruppo di lavoro ha lavorato su 3 diversi ambiti:

1. accessibilità della comunicazione e dell’informazione da parte delle donne con disabilità;

2. standard minimi dei Centri antiviolenza (CAV) e delle Case rifugio;

3. linee guida sulla violenza di genere e formazione degli operatori.

Al Gruppo di lavoro hanno partecipato:

· Dipartimenti ministeriali (Dipartimento Funzione Pubblica, Dipartimento per le pari opportunità, Dipartimento per le politiche della famiglia, Dipartimento per le politiche giovanili, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione e del merito, Ministero dell’Università e della Ricerca);

· Conferenza delle Regioni e Province autonome

· Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI)

· Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)

· Istituto nazionale di statistica (ISTAT),

· I sindacati (CGIL, CISL, UIL)

· Le più importanti associazioni del panorama nazionale (tra cui Confad Aps che ha visto la parteciazione di Francesca Bianco )

Perché è importante far parte dell’Osservatorio?

E perché è importante per Confad Aps partecipare ai Tavoli di lavoro dell’Osservatorio?

Far parte dell’Osservatorio come membro permanente significa poter essere presente e intervenire nei tavoli tecnici e nei gruppi di lavoro, esattamente come questo sulla “Questione della violenza contro le donne con disabilità”, che poi determinano le linee guida adottate dai vari ministeri di interesse.

Confad Aps ha portato all’attenzione dei partecipanti la condizione delle donne con disabilità soprattutto grave e gravissima che subiscono violenza e le loro esigenze, strettamente legate alla loro condizione.

Inoltre, è stata l’occasione per porre l’accento sulla giusta definizione di Caregiver familiare, ancora purtroppo, anche in questi luoghi di ‘dialogo privilegiato’, vaga, nebulosa, fuorviante ed equivoca.

Si è rimarcata la definizione di Caregiver familiare con i termini più appropriati, secondo quanto la stessa legge prevede, che non ci stanchiamo di ripetere:

Ai sensi dell’articolo 1, comma 255 della Legge 27 dicembre 2017, n. 205, si definisce caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della Legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.

Nel documento finale tale definizione è stata recepita.

Per quanto non fosse questo il tema fondamentale di discussione, ci auguriamo di aver portato chiarezza in merito alla definizione di caregiver familiare anche a tutti i partecipanti al Tavolo.

Perché non si può parlare di disabilità, di persone son disabilità, e nello specifico di donne con disabilità, senza sapere esattamente di chi parliamo quando parliamo dei loro ‘caregiver’ (familiari!).