Denuncia dello stato di violazione dei diritti fondamentali dei caregiver familiari in Italia
15 febbraio 2024: NUOVA CONVOCAZIONE di Confad Aps al Parlamento europeo (Bruxelles)
Si è svolta lo scorso 15 febbraio 2024 alle ore 11:00 presso la sede europarlamentare di Bruxelles la terza convocazione di Confad Aps da parte della Commissione Petizione del Parlamento europeo per una nuova discussione della petizione n.98/2015.
Non avendo ricevuto valido riscontro da parte del Governo Italiano, la Commissione ha fissato una nuova seduta per valutare lo stato dell’arte della situazione italiana attraverso l’audizione dei firmatari stessi.
La petizione, ricordiamo, fu presentata da Confad Aps nel 2015 dall’allora presidente di Confad Simona Bellini per denunciare il mancato riconoscimento giuridico in Italia della figura del caregiver familiare e quindi la violazione dei diritti fondamentali di centinaia di migliaia di persone.
Simona Bellini, prima firmataria, per la terza volta e a distanza di nove anni da quando la petizione è stata presentata, ha relazionato sulla grande ingiustizia sociale che ancora inaccettabilmente subiscono i caregiver familiari in Italia.
>> QUI << l’intervento di Simona Bellini.
Alessandro Chiarini, attuale presidente di Confad Aps, ha concluso dichiarando che in Italia nulla è stato fatto, nonostante l’accoglimento in data 3 ottobre 2022 del ricorso presentato su iniziativa di Simona Bellini e con il sostegno di CONFAD Aps presso il COMITATO per i diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite (CRPD Doc. ONU CRPD/C/27/D/51/2018) contro lo Stato italiano per discriminazione di caregiver familiare e persona con disabilità accudita.
>> QUI << l’intervento di Alessandro Chiarini.
>> QUI << la Commissione ha espresso le sue considerazioni.
Deputati della Commissione, inoltre, hanno manifestato l’intenzione di porre all’attenzione del Parlamento Europeo l’importante questione sollevata da Confad Aps particolarmente grave in Italia affinchè la figura del caregiver familiare sia ripensata e rivalutata secondo linee guida europee in tutti i Paesi dell’Unione.
>> QUI << gli interventi di alcune/i Deputate/i.
Chiediamo, da questo punto di vista, che la nostra lotta per i diritti fondamentali dei caregiver familiari non sia strumentalizzata politicamente, né nel contesto italiano né tantomeno in quello europeo, e che si proceda per dare dignità a persone da troppo tempo discriminate da tutti i punti di vista, cittadine e cittadini di uno Stato civile quale l’Italia si proclama e Paese membro dell’Unione Europea.
La Commissione ha deciso di mantenere aperta la petizione.